Project Description
Mura che uniscono. Bergamo verso l’UNESCO
M.U.R.A. – Multiethnic, Unification, Representation of Art – un progetto, un video
Come parlare di bene comune? Cosa significa per i giovani ragazzi patrimonio dell’umanità? Cosa vuol dire prendersi cura di un patrimonio storico paesaggistico? Come comunicare tutto ciò a dei coetanei di altri paesi? Una sfida raccolta dagli studenti di III E e di III F dell’Istituto Comprensivo “Donadoni”, Succursale di Città Alta: il video che qui si mostra è l’esito di un lungo percorso di conoscenza e sensibilizzazione iniziato nell’anno scolastico 2014-2015 e che aveva visto gli stessi ragazzi, allora in seconda, impegnati in un gemellaggio con i coetanei della scuola di Palmanova. Già dai primi mesi del 2015 era stato avviato un progetto che ha coinvolto quasi tutte le classi del plesso, con il supporto dell’associazione “Terra di San Marco”, in primis Comune ed Università di Bergamo. Il progetto, con diverse articolazioni, è proseguito anche nell’anno scolastico 2015-2016.
I ragazzi delle terze hanno potuto riflettere sul concetto di bene comune, sull’importanza della tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico come diritto /dovere di ogni cittadino.
Grazie al supporto del Comune di Bergamo hanno potuto svolgere un breve laboratorio di tecnica del cinema, dopo una lezione più prettamente teorica.
Dalle riflessioni, dai laboratori di scrittura a classi aperte e dalle rielaborazioni personali sono nati testi diversi: qualcuno ha scelto di comunicare attraverso un genere più personale, come la lettera o la poesia; altri hanno scelto una modalità corale che colpisse con un ritmo rap, più vicino alla sensibilità degli adolescenti, e che potesse riunire nello stesso ritmo anche i ragazzi degli altri paesi partner. Testi semplici, ma che parlano di lavoro e svago, di protezione e apertura, di gioco e responsabilità, di poesia e intimità.
Durante le riprese alcuni ragazzi si sono occupati delle luci o del suono; altri hanno preferito parlare, cantare e ballare. Non c’è stato il tempo di perfezionare a dovere. Ciò che resta è la maturazione di un senso civico; una cittadinanza che travalica le mura della nostra città.